Test di medicina: strumento di selezione o combinazione stocastica?

Ieri si è svolto il test nazionale per l’ingresso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia. Quest’anno hanno partecipato al test 66.638 aspiranti medici che si sono giocati i 13.072 messi posti messi a disposizione, più o meno entrerà un candidato su cinque. Il test era composto da 60 domande divise per vari argomenti, in particolare: 22 domande di cultura generale e logica (12 la prima e 10 la seconda),  18 domande di biologia, 12 domande di chimica,  8 domande di fisica e matematica. I candidati avevano 100 minuti a disposizione per completare il test.

La possibilità di entrare ad una facoltà importante ed ambita come medicina è sicuramente un opportunità molto importante per la vita di un ragazzo. Ma è altrettanto importante per un nazione come l’Italia riuscire a scegliere in modo adeguato gli studenti che diventeranno la futura classe medica che gestirà il Sistema Sanitario Nazionale. Il test di ingresso a Medicina nasce con lo scopo di fare uno screening tra i numerosi ragazzi che vogliono seguire questo percorso per trovare i “migliori” per affrontare il difficile e lungo cammino di una laurea come Medicina e Chirurgia.

Una scelta così importante non può essere effettuata tramite un test a crocette. Il risultato ottenuto a un tipo di test come questo è infatti determinato da troppi fattori “casuali”. 

Inoltre, anche per quanto riguarda il contenuto delle domande ho molte perplessità. Quest’anno, ad esempio, in una domanda di cultura generale è stato chiesto chi fosse l’autore del Signore degli Anelli, in un’altra quali delle opere elencate nelle risposte non fosse stata scritta da Sigmund Freud. Non riesco a comprendere come la capacità di rispondere a questa domanda possa identificare gli studenti più adeguati a fare il corso di laurea in Medicina. 

Anche riguardo i quesiti di Biologia, Chimica e Matematica nutro parecchi dubbi:i quesiti di queste materie sono, infatti, molto difficili. E se per Biologia rispondere a queste domande prevederebbe una preparazione da medico che arriva solo preparando i successivi esami universitari, per quanto riguarda Chimica e Matematica queste domande creano un importante svantaggio a quei studenti che hanno frequentato il liceo classico: il cui contributo a costruire il ragionamento clinico è, invece, innegabile! Sono quindi evidenti gli squilibri determinati da questo test, sia in termini di modalità di test ma ancor di più in termini di qualità delle domande. 

Penso che sarebbe più performante un metodo di scelta strutturato in modo diverso. Ad esempio si potrebbe permettere a tutti gli aspiranti medici di frequentare il I anno di laurea di medicina con i rispetti esami da sostenere e, alla fine dell’anno, fare uno screening per scegliere quei studenti che meglio si sono comportati durante l’anno.  In questo modo sì che si selezionerebbero gli studenti più preparati e motivati.

Mi sembra, quindi, evidente come questo test così strutturato non sia affatto adeguato per eseguire una scelta così importante per selezionare il futuro della nostra classe medica; inoltre, mi sembra altrettanto evidente l’incapacità di chi ha deciso le domande di questo compito, il che è ancora più imbarazzante.