Un Esempio di Fake News: il Nuovo Vaccino Anti-infarto.

Uno dei temi più dibattuti da anni, ed in particolar modo di recente a causa della pandemia da Sars-Cov-2, è quello della corretta comunicazione in medicina.

Il rischio di atteggiamenti anti-scientifici, inesattezze e fake news è sempre in agguato: un ultimo esempio riguarda la notizia diffusasi da qualche giorno riguardo un presunto vaccino anti-infarto.

La notizia in questione, debitamente amplificata dalle testate giornalistiche, riguarda il farmaco di nome Inclisiran, attualmente in sperimentazione, che ha caratteristiche diverse da un vaccino per diversi motivi.

Che cos’è Inclisiran?

Come prima precisazione, la molecola in questione è in grado di inibire una proteina presente nel nostro organismo, la PCSK9 (meccanismo peraltro già noto in quanto comune ad un’altra classe di farmaci), provocando attraverso una serie di meccanismi biochimici una drastica riduzione dei livelli di colesterolo. E’ quindi evidente la differenza in termini farmacologici e biochimici con un vaccino, il cui meccanismo d’azione è invece quello di stimolare una risposta immunitaria.

Non solo colesterolo

Successivamente è importante far notare come i livelli di colesterolo, seppur siano uno dei determinanti principali di cardiopatia ischemica, non sono l’unico fattore di rischio cardiovascolare (il diabete, la familiarità, il fumo sappiamo essere altri fattori determinanti, per citarne alcuni); pertanto è inappropriato parlare di vaccino in riferimento ad un farmaco che non risolve da solo la patologia in questione, in quanto esso va ad agire solo su uno dei tanti meccanismi che conducono all’infarto.

L’importanza della prevenzione

Oltre all’inesattezza scientifica della notizia riportata bisogna considerare anche la pericolosità del messaggio che si vuole far passare: diffondere l’idea che siamo ad un passo dal vaccino per l’infarto potrebbe condurre molti a sottovalutare tutte le buone norme di prevenzione cardiovascolare che devono essere seguite. 

Conclusioni

L’Inclisiran è sicuramente un farmaco che in prospettiva potrà diventare importante, i primi dati sono molto incoraggianti sulla sua efficacia (soprattutto nei pazienti con coronaropatia ed ipercolesterolemia familiare) e la vera rivoluzione consiste nel fatto che può essere somministrato con due sole iniezioni nell’arco di un anno (migliorando l’aderenza terapeutica dei pazienti al trattamento) per ottenere un buon controllo dei livelli di colesterolo. 

Ma basta la sola modalità di somministrazione simile a rendere l’Inclisiran assimilabile ad un vaccino? Assolutamente no ed il caso in questione è l’ennesima dimostrazione di comunicazione scientifica di bassa qualità che può condurre anche a conseguenze di salute pubblica pericolose.