linfociti e immunità

Quanto dura l’immunità da COVID-19? Oltre gli anticorpi.

Sembra che finalmente stiamo vedendo la fine di questa emergenza sanitaria che va avanti da circa un anno mezzo determinata dall’avvento del Covid-19. Grazie ai soggetti vaccinati che stanno aumentando sempre più e al numero di paziente già infetti, la quota di nuovi contagiati scende progressivamente da diverse settimane. La domanda che però adesso viene spontanea è: per quanto durerà questa protezione immunitaria?

L’importanza degli anticorpi per la risposta immunitaria

Come sapete il valore di riferimento che si cita spesso è la quantità di anticorpi che un soggetto possiede, sia quando presenti per una pregressa infezione, sia quando prodotti dopo la somministrazione del vaccino. 

Ho letto una recente intervista al Prof. Saverio Parisi, ordinario di Malattie Infettive dell’Università di Padova, che asserisce che i pazienti che hanno superato un’infezione da Covid presentano anticorpi anche dopo un anno. Questi dati sono ricavati su indagini sierologiche eseguite su operatori sanitari contagiati dal Covid nello scorso inverno. Il riscontro di anticorpi anche dopo un anno è sicuramente una notizia incoraggiante e possiamo supporre che gli stessi risultati si otterranno con la vaccinazione.

Oltre gli anticorpi: le “cellule di memoria”

Ma c’è di più. La presenza degli anticorpi infatti non è l’unico sistema di protezione che possiede il nostro organismo. Infatti questi anticorpi vengono prodotti da linfociti B definiti cellule di memoria, poiché conservano la memoria di produrre anticorpi. Soggetti che presentano livelli ridotti o addirittura nulli di anticorpi potrebbero però conservare comunque queste cellule. Le quali sarebbero pronte a produrre nuovamente in tempi rapidissimi anticorpi in grado di neutralizzare il Covid.

Da non dimenticare poi i linfociti T. Si dividono in linfociti T helper (che significa aiutanti) e linfociti T killer (che significa assassini), i quali possiedono la capacità di riconoscere le cellule dell’organismo infettate dal virus e distruggerle per impedire la replicazione di quest’ultimo. I pazienti infetti o vaccinati possono quindi contare anche su quest’arma in caso di un nuovo contatto con il virus.

Somministrare nuove dosi di vaccino?

Pertanto quando andiamo a considerare la nostra risposta immunitaria sia naturale sia indotta dai vaccini non dobbiamo limitarci solamente alla valutazione degli anticorpi. Fondamentale è infatti anche alla risposta cellulare legata ai linfociti B e T. 

Si stanno accumulando evidenze che dimostrano una risposta immunitaria complessiva che perdura in circa il 90% dei casi per più di 8 mesi. Pertanto prima di parlare di ulteriori somministrazioni di dosi di vaccino aspettiamo i dati relativi a tutto l’assetto immunitario (anticorpi, linfociti B, linfociti T). Sperando che i dati preliminari permettano di confermare i tempi di durata della protezione verso il Covid-19 che ci impedisca di ricadere in una nuova emergenza sanitaria.