Festeggiamenti a Milano

Festeggiamenti a Milano: sport e salute, connubio dimenticato.

In Italia il calcio da sempre ha avuto un seguito notevole. Lo dimostra anche una famosa e provocatoria frase di Winston Churchill: “gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite”. Questo seguito così importante è stato spesso sfruttato per scopi meritevoli, come trasmettere messaggi istituzionali alla popolazione (vedi campagna contro il razzismo) o organizzare manifestazioni a scopo benefico per raccogliere fondi per la ricerca in campo medico. 

Non è andata così per i festeggiamenti a Milano dei tifosi dell’Inter.

Che dire dei festeggiamenti a Milano per lo scudetto dell’inter?

Questo connubio sport-salute, incarnato anche da una struttura governativa alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio, purtroppo è venuto meno recentemente, proprio durante la pandemia. Come ben saprete, domenica 2 maggio l’Inter, con 4 giornate di anticipo, è diventata campione d’Italia vincendo il campionato di serie A. Questa vittoria ha scatenato i tifosi della squadra milanese che si sono riversati per le strade e le piazze del centro della città per festeggiare lo scudetto.

Le immagini di questi festeggiamenti sono circolate per tutte le reti nazionali: e non sono sicuramente adeguate alla situazione che stiamo vivendo. Sono infatti stati ripresi migliaia di tifosi che si sono assiepati per le strade del centro creando assembramenti molto pericolosi per la diffusione del Covid. Oltretutto assembramenti con tifosi molto spesso senza mascherina.

Risaliranno i contagi?

Da tifoso, capisco bene la felicità dei tifosi e ancor di più la voglia di festeggiare, considerando anche le limitazioni e le chiusure a causa del Covid. Quello che si è verificato, però, ha superato i limiti. I numeri dei pazienti contagiati dal Covid sono, per fortuna, in discesa da alcune settimane. Come abbiamo già detto in un nostro articolo, contando i pazienti già contagiati e quelli vaccinati, speriamo che i numeri continuino a scendere progressivamente. Ma comportamenti come quelli dei festeggiamenti a Milano di domenica 2 maggio rischiano di far risalire i contagi, facendo perdere il controllo della situazione. Ma chi è il vero responsabile dell’accaduto?

Responsabilità individuali e collettive

Senz’altro ogni tifoso è responsabile: infatti vedendo quegli assembramenti ogni persona avrebbe dovuto avere il buonsenso di evitare quel contesto pericoloso e tornare a casa. Ma non possiamo non evidenziare come quanto accaduto fosse ampiamente prevedibile. E come nessuno, sia del comitato tecnico-scientifico sia dei responsabili della comunicazione sia dei media radio-televisivi o della carta stampata, abbia provveduto a mettere in campo una strategia per evitare tutto questo.

Una corretta comunicazione e informazione avrebbe potuto rendere più consapevoli i cittadini al fine di contenere una situazione di pericolo. Importanza della comunicazione che abbiamo spesso sottolineato, parlando a proposito dell’ora in più o in meno di coprifuoco o altri provvedimenti.

I mass-media hanno le loro colpe

Come abbiamo ricordato anche le televisioni hanno trasmesso le immagini dei festeggiamenti a Milano sottolineando l’atmosfera generale di euforia. Purtroppo però, non è stato fatto alcun riferimento alla pericolosità di comportamenti scorretti. Sarebbe stato bello vedere commentatori televisivi o addirittura atleti calciatori vincitori dello Scudetto richiamare i tifosi a responsabilità. Sarebbe stato importante, ma è mancato, un richiamo a seguire e non dimenticare tutte le norme igienico-sanitarie da rispettare durante una pandemia ancora non sconfitta.

Le istituzioni avrebbero dovuto prevedere i festeggiamenti

Abbiamo spesso parlato in questo blog della situazione del Covid. Cerchiamo di chiarire le informazioni che circolano, trasmettendo, per quanto possibile, messaggi di speranza a tutti voi. Oggi non possiamo che esprimere il nostro dissenso e malessere per quello che è successo. Ci riferiamo alle persone ma ancor di più alle componenti istituzionali a partire dal comitato tecnico-scientifico, dai responsabili della salute, dai responsabili della comunicazione e dall’amministrazione comunale di Milano.

I festeggiamenti di massa avrebbero dovuto essere previsti. Comprendendone il pericolo, potevano almeno essere organizzati attraverso misure volte a contenere il contagio. Questo sarebbe stato nel rispetto sia dei sacrifici che gli italiani stanno sopportando sia di tutte le vittime del Covid.